In questi giorni molte sono state le richieste da parte dei mezzi di comunicazione di prendere posizione circa la proposta di usare test psicologici nelle procedure selettive per l’accesso in magistratura. In tutte le dichiarazioni è stato ribadito che:

1)    La discussione e la valutazione di quali siano i criteri e le procedure per l’accesso alle professioni non è tema che riguardi la nostra associazione, il cui carattere è puramente scientifico.  

2)    I test  psicologici sono strumenti preziosi a condizione che essi siano attendibili e validati secondo gli standard definiti dalla letteratura scientifica internazionale, e che seguano modalità di attribuzione dei punteggi e criteri di interpretazione scientificamente fondati, trasparenti e immediatamente verificabili.

3)    I test forniscono informazioni esclusivamente riferite a specifici elementi. Per questo, i test sulle attitudini personali o professionali sono del tutto diversi dai test sulla valutazione della personalità,  sull’intelligenza,  sulla presenza di elementi di natura psicopatologica.

4)    I risultati di un test psicologico, anche sul piano attitudinale, condividono un grado di incertezza presente negli strumenti di misurazione e valutazione prodotti da ogni disciplina scientifica. Per questo essi permettono di informare la valutazione da parte del professionista non di sostituirsi ad esso.