– Rinnovo iscrizioni e rivista
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– Bando ASN
– CUN e MIUR
comincio con alcune (buone) notizie ‘esterne’.
La nostra associazione è stata riconosciuta dal Ministero della Salute all’interno dell’elenco delle società scientifiche delle professioni sanitarie in attuazione della legge 24/2017 e del DM 2.8.2017. Le nostre indicazioni scientifiche saranno dunque tenute in considerazione per gli scopi nelle modalità indicate dalle norme sopra citate. La richiesta era stata avanzata dal precedente direttivo, fu approvata nell’assemblea generale 2018 che modificò lo statuto proprio per questo fine, ed è arrivata adesso felicemente in porto.
È stata accolta la richiesta di audizione al Senato sul DDL Pillon concernente le separazioni e l’affidamento dei figli, dopo un disguido che vogliamo interpretare come ‘tecnico’. Il gruppo di lavoro AIP di psicologia giuridica si è attivato su mandato del direttivo per preparare un documento articolato sui vari punti della proposta di legge, da condividere con la CPA in vista dell’audizione congiunta.
Il 26 novembre si è riunita la commissione insediata dall’ANVUR in ottobre per la preparazione delle prove TECO-D (test di competenze disciplinari) per la psicologia. La commissione, di cui fanno parte numerosi colleghi soci AIP, ha concordato gli obiettivi di lavoro e ha costituito dei sottogruppi che appronteranno le prove per ciascuna delle aree principali individuate, non connesse direttamente ai settori disciplinari ma organizzate per domìni ritenuti essenziali per un curriculo di base, auspicabilmente comune alle offerte formative delle diverse sedi.
Sono attive diverse Consensus Conference cui l’AIP partecipa con propri rappresentanti: sui disturbi del linguaggio, e su ansia e depressione, oltre quella sul counseling che si avvia alla conclusione dei lavori.
Una ulteriore notizia riguarda la proposta di classe di laurea magistrale in Neuroscienze, che viene portata avanti nonostante le perplessità e le critiche da più parti avanzate sulla impostazione prevalentemente biologica. Abbiamo formulato e inviato al CUN una nota il cui contenuto potete leggere integralmente nel sito.
Alcune notizie dall’interno dell’Associazione.
Si è svolto a Pavia il 29 e 30 novembre il convegno sulla storia della psicologia, concluso a Milano alla Casa della Psicologia dell’Ordine degli psicologi. Su questo ed altri eventi analoghi sarà attivata a breve una pagina nel sito dedicata alla storia della psicologia.
Continua il forum sulle proposte di modifica di statuto, che resterà attivo fino a metà gennaio. La coordinatrice del Forum Lavinia Barone ha sintetizzato le posizioni finora espresse. Invitiamo i soci a partecipare attivamente a commentare le proposte, ad integrarle, a farne altre diverse, in vista di un importante rinnovamento della nostra Associazione.
Un caro saluto
Aggiornamenti su questa procedura in vista del rinnovo 2019 verranno comunicati in seguito.
6° Congresso europeo di psicologia – Mosca 2-5 luglio 2019
Scadenza per pagare la quota riservata ai membri EFPA (tra cui l’AIP) con la riduzione per early registration (€ 350, per gli studenti € 180): 1 aprile 2019. Successivamente le quote aumenteranno.
Scadenza per le submissions: 3 dicembre (comunicazione dell’accettazione: 4 febbraio 2019)
https://aipass.org/wp-content/uploads/migration/16839/ecp-2019-moscow-russia-new-deadline-submission.
Altre news relative alla internazionalizzazione
È in corso, a cura del gruppo tematico AIP sull’assessment, in connessione con il board EFPA sulla stessa tematica, una richiesta di informazioni su apposito form riguardo l’insegnamento universitario di test, questionari e altri metodi di assessment in corsi di laurea triennali e magistrali psicologici. Le informazioni saranno utili per elaborare possibili linee guida per l’insegnamento universitario di questi temi, e per collegare maggiormente l’insegnamento universitario alla pratica professionale dello psicologo, in sinergia con le altre componenti INPA (CNOP, AUPI, CPA). – scadenza 31 dicembre 2018.
È stato pubblicato il documento dell’Efpa sul ruolo della psicologia nella prevenzione della violenza. Il testo è stato promosso dallo standing committee della psicologia di comunità del quale fa parte Caterina Arcidiacono in quanto rappresentante italiana (proposta da AIP e CNOP) e dalla società europea di psicologia di comunità ECPA. Il testo descrive le azioni e gli ambiti di intervento della psicologia nel contrasto al fenomeno ed è un buon esempio per rendere visibili le possibilità di intervento psicologico.
http://efpa.eu/news/november-25intdayelimination-of-gender-violence-against-women-and-girls
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E’ aperto, fino al 10 gennaio 2019 alle ore 15, il bando per le abilitazioni 2018-2020, prima sessione: http://abilitazione.miur.it/public/documenti/2018/DD_Bando_Candidati_ASN_2018_2020_2175_09082018.pdf
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Il 6 novembre il CUN ha tenuto una sessione pubblica nell’Ateneo di Torino. Nel corso della sessione è stato presentato lo stato di avanzamento delle proposte elaborate dal CUN per la costituzione di nuove classi di laurea e gli interventi di manutenzione delle classi esistenti, al fine di realizzare un adeguamento dell’offerta formativa.
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Le presentazioni sono visibili al seguente link: https://www.cun.it/attivita/convegni-seminari-incontri/
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Il resoconto ricevuto da Paola Molina, che ha partecipato all’incontro, è pubblicato nel sito.
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La nota AIP sul piano formativo della proposta di LM in Neuroscienze cui si è accennato nell’editoriale, è stata trasmessa al CUN il 29 novembre.
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Sessione CUN 4-7 novembre : include un documento di analisi sui regolamenti adottati dagli Atenei italiani per i concorsi locali di chiamata degli abilitati, e una raccomandazione sulla figura del professore straordinario a tempo determinato.
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Una ulteriore sessione CUN si è tenuta alla fine di novembre; è stato emanato un parere sulla ripartizione delle ulteriori risorse del fondo di funzionamento ordinario per gli atenei.
Nel DDL tre articoli riguardano l’Università e prevedono:
– nel 2019 e 2020 l’assunzione straordinaria di 1000 ricercatori di tipo B (art. 32),
– un ‘bonus occupazionale’ per aziende che assumono giovani eccellenze cioè laureati magistrali con 110 e lode nel 2018 e 2019 e dottori di ricerca nello stesso periodo (art. 50),
– norme sul fabbisogno finanziario delle università (art. 78)
Il testo completo di questi articoli è pubblicato nel sito.
Ben quattro proposte sono state depositata alla Camera sul numero programmato per l’accesso all’Università. Due (del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia) e del Consiglio regionale del Veneto, puntano all’abrogazione tout court, a partire dal prossimo anno accademico, della legge 264/’99 che disciplina gli accessi a numero programmato ai corsi universitari. La proposta della Lega (presentata da Paolo Tiramani) introduce nell’ordinamento universitario «meccanismi selettivi meritocratici durante il primo anno di corso di studi, tenendo comunque conto di situazioni particolari che possano impedire o limitare lo studente nel sostenere tutti gli esami richiesti per evitare la decadenza dall’iscrizione al corso di studi».
La proposta del capogruppo M5S Francesco D’Uva, oltre ad abrogare la legge 264, l’obiettivo intende adottare un sistema che dà la possibilità di «valutare l’effettiva attitudine dello studente a frequentare una determinata area di studi solo dopo che a questi sia stata data la reale possibilità di confrontarsi con le specifiche materie oggetto del corso». Al termine, «test di verifica» per l’ammissione agli anni successivi, da superare con un punteggio minimo d’accesso «per un limite massimo di posti pari al fabbisogno» (del Servizio sanitario nazionale nel caso di medicina).
Nessuno dei proponenti si pone seriamente il problema delle risorse, logistiche e di docenza, con cui le Università, già sottodimensionate per i numeri attuali, dovrebbero far fronte ai numeri “aperti” nei primi anni di quei corsi – tra cui scienze e tecniche psicologiche – in cui le richieste sono migliaia.
E non si comprendere il senso di spostare di un anno la selezione, che ci sarebbe comunque dopo un anno di formazione caotica e forzatamente inadeguata, e avverrebbe in modalità tutte da inventare, ma non necessariamente migliori della selezione attualmente effettuata pre-iscrizione.
Bisognerebbe ricordare che la Costituzione (spesso citata a sproposito sul diritto di tutti – a prescindere dalla capacità e dal merito – ad accedere all’Università) all’art. 34 assicura che i “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”
Invece, la percentuale di iscritti all’università che abbandonano dopo il primo anno, aumenta di ben tre punti percentuali fra gli studenti che avrebbero diritto alla borsa di studio ma non la ricevono per mancanza di fondi.
Un altro dato citato da chi vuole abolire la programmazione degli accessi è che i laureati italiani nel complesso sono in percentuale meno di quelli della media Ocse. Bisognerebbe, oltre a differenziare in quali corsi di laurea c’è carenza e in quali invece eccesso di domanda, chiedersi se questo dato non dipenda tanto dai limiti dell’accesso (che anzi, assicurano condizioni di studio e di professionalizzazione più adeguata), quanto da come gli studenti che accedono vengono accolti, evitando che si perdano per strada.
Bisognerebbe invece prevedere, per evitare questo, che i supporti previsti dalla Costituzione ai capaci e meritevoli privi di mezzi finanziari siano effettivamente garantiti.
Gli studi pubblicati con finanziamenti su riviste online devono essere consultabili liberamente e gratuitamente. Un progetto, detto piano S, rientra all’interno della coalizione chiamata coalizione cOAlition S (Oa vuol dire Open Access) ed è stato presentato in un comunicato di Science Europe, fondata nel 2011 a Berlino, con l’adesione di 27 paesi. Secondo il piano, cui al momento aderiscono 11 paesi, tra cui per l’Italia l’Istituto nazionale di fisica nucleare, dal 1° gennaio 2020 tutti gli articoli scientifici finanziati da enti pubblici nazionali e internazionali debbano essere pubblicati in open access: non è accettato il modello ibrido di pubblicazione, con riviste sia open access sia a pagamento. Il piano S coprirà i costi di pubblicazione in livelli e modalità ancora da determinare. (Fonti: Science e WIRED)
Una inchiesta pubblicata sul Süddeutsche Zeitung Magazin (e tradotta in italiano da Internazionale, n.1274) a cura di un team internazionale di giornalisti investigativi (da Germania e Francia ad India e Corea del Sud), ha individuato 400.000 articoli pubblicati su riviste pseudo-scientifiche a pagamento, il cui giro di affari riguarda anche le conferenze scientifiche (definite “riviste predatorie”). I giornalisti stessi sono riusciti (pagando laute cifre) a pubblicare in pochi giorni articoli del tutto inventati, col riconoscimento – evidentemente falso – di un rigoroso processo di peer review. Molti autori degli articoli ‘predatori’, intervistati, hanno dichiarato di aver accettato di pubblicare su queste riviste a causa delle pressioni subite per ottenere posizioni di lavoro stabili o avanzamenti di carriera (Fonte: Scienza in rete).
Su questo argomento vedi anche:
https://www.wired.it/scienza/lab/2018/02/17/predatory-journal-cosa-sono-come-combattono/?refresh_ce=
https://www.lavoce.info/archives/44664/riviste-predatorie-un-pericolo-per-la-scienza/
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Sui temi trattati in questa newsletter, e altri che si aggiungeranno nei prossimi giorni, segui gli aggiornamenti nelle apposite sezioni del Sito.
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