Il 12 dicembre Alda Maria Scopesi, già professore ordinario di psicologia dello sviluppo, ci ha lasciato.
Il mondo della psicologia accademica perde una studiosa nota a tutti per il suo impegno scientifico e per le sue doti umane. Tra i principali interessi di ricerca spiccano gli studi sulla comunicazione e sul linguaggio nello sviluppo tipico e atipico, l’interesse per le fasi di transizione e in tempi recenti lo studio delle abilità di mentalizzazione, soprattutto in adolescenza.
Il suo rigore, l’originalità e le intuizioni nella ricerca e nel lavoro accademico si uniscono a una capacità rara: non usare mai il proprio prestigio per mettersi su un piedistallo. Ha saputo nel tempo creare intorno a sé un gruppo di persone che da anni lavora in armonia, mai lasciando che la gerarchia avesse il sopravvento sul rispetto, né che il tornaconto personale prevalesse nella scala dei valori.
Il suo attaccamento all’Istituzione ha fatto sì che da sempre abbia lavorato per l’Ateneo genovese senza risparmiarsi, ricoprendo cariche di responsabilità: dall’incarico come Direttrice del Dipartimento di Scienze Antropologiche a quello di Prorettrice alla formazione, proprio negli anni in cui negli Atenei italiani si è iniziato a costruire il sistema di assicurazione della qualità.
È stata inoltre fondatrice del Polo Maria Teresa Bozzo, centro di ricerca sui disturbi del linguaggio e dell’apprendimento e dello Spin off Idee, primo spin off universitario nel campo dell’intervento sui disturbi dello sviluppo. Ma la dote che più ho avuto modo di apprezzare come sua amica dai lontani anni ‘80 è di essere stata sempre se stessa. La stessa grinta, umanità e schiettezza quando parlava con gli studenti, con i colleghi, con il personale amministrativo o con il Rettore.
Ciao Alda, a nome di tutti quelli che hanno saputo apprezzare queste tue doti.
 
 
Mirella Zanobini