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Ieri ci ha lasciati Paola Di Blasio, una collega, una docente, una persona, che non ha bisogno di presentazioni, essendo stata per decenni una figura eminente della Psicologia italiana e della nostra Associazione.
Professore Emerito dell’Università Cattolica di Milano, è stata per anni Direttrice del Dipartimento di Psicologia. È stata inoltre Direttrice del CRIdee (Centro Ricerca Dinamiche Evolutive ed Educative) e Coordinatrice della Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dei Processi di Tutela, che ha fondato insieme al suo gruppo nel 2015. Fondatrice ed Editor-in-Chief della rivista “Maltrattamento e Abuso all’Infanzia” (FrancoAngeli). Co-fondatrice del Centro per il Bambino Maltrattato di Milano, socia CISMAI. Nella nostra Associazione ha ricoperto ruoli dirigenti, assumendo l’incarico di componente del Comitato Esecutivo e Tesoriera della Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione.
Paola è sempre stata una persona speciale, capace di valorizzare il talento e l’impegno, di saper parlare tanti linguaggi a tante persone, trovando il modo di farsi capire sempre. Ha rappresentato un esempio di dedizione, intraprendenza, impegno sociale, valore etico e morale. Non ha mai lasciato indietro nessuno, confidando sempre nelle capacità delle persone e credendo intimamente che valesse la pena impegnarsi sempre perché il mondo che conosciamo potesse almeno assomigliare al mondo che desideriamo.
Dotata di straordinarie capacità di pensiero strategico e di lungimiranza, oltre che di carisma e arguzia – doti che la mettevano in grado di lanciare osservazioni acute che colpivano sempre il segno e lasciavano molto cibo per la mente – Paola si è sempre spesa perché il sapere accademico non rimanesse confinato nella torre d’avorio, ma ricadesse sulle comunità e sulle persone in modo da favorire la giustizia sociale, da sempre suo punto cardinale.
Paola ha lasciato ai suoi collaboratori, e al panorama della Psicologia italiana tutta, un’eredità di tante cose belle e importanti, che hanno influenzato a diversi livelli la ricerca e la formazione: un centro di ricerca che ha saputo far crescere e sviluppare negli anni come una creatura viva; una laurea magistrale che – prima e unica nel nostro Paese – incarna la sua capacità di prendersi cura e di proteggere chi non ha modo di proteggersi da sé.
Nelle sue ricerche, Paola ha saputo sempre mantenere uno sguardo rigoroso ma creativo, aperto al futuro pur nella capacità di non dimenticare la tradizione. I suoi tanti interessi hanno spaziato dal maltrattamento e abuso, al trauma psicologico, all’analisi delle testimonianze, alle relazioni parentali, alle esperienze precoci di mamme, bimbi e papà nel post-partum, al bullismo e alle influenze evolutive delle tecnologie. In queste linee di ricerca, Paola ha saputo non solo condensare le capacità e gli interessi di tanti studiosi a livello nazionale, ma creare fruttuosi e fecondi ponti con colleghe e colleghi di prestigio a livello internazionale.
Ha fondato e diretto una rivista multidisciplinare, la prima e unica specificamente indirizzata ai temi della tutela dell’infanzia, con una tensione internazionale spiccata sin dalle prime uscite e che si è negli anni consolidata in uno Scientific Committee che coinvolge studiosi ed esperti a livello internazionale.
Ha aperto una strada, con colleghi e amici, istituendo il primo centro italiano specificamente indirizzato alla protezione dei bambini dal maltrattamento e dall’abuso, con una speciale attenzione per la cura dei legami familiari e il recupero della funzione genitoriale. Quel centro, il CBM a Milano, ha tracciato la via per tante esperienze successive, e soprattutto ha consolidato a livello nazionale l’idea che per proteggere i bambini sia necessario anche tenere conto dei genitori e delle loro risorse, quando sono presenti, senza fare un passo indietro sulle necessarie garanzie di tutela della sicurezza dei minori.
La scomparsa di Paola rappresenta una perdita incolmabile per la Psicologia italiana e per la nostra comunità. Grazie Paola, Maestra, collega, amica, per la tua testimonianza professionale e soprattutto di vita, che ci accompagnerà sempre.
Luca Milani, con tutte le colleghe e i colleghi del gruppo di lavoro di Paola Di Blasio
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Al ricordo di Paola Di Blasio, scritto dai colleghi dell’Università Cattolica, aggiungo alcune parole di memoria personale della cara amica con cui ho condiviso diversi anni di lavoro nell’Università di Palermo trent’anni fa. Erano i primi anni ’90 quando, entrambi freschi di cattedra, ci trovammo nella sede che aveva appena aperto il corso di laurea in Psicologia, il terzo in Italia e il primo del meridione. Eravamo sorretti dallo stesso entusiasmo per la nuova avventura, dalla stessa esperienza di fuori sede, dalla stessa volontà di cercare strade nuove nelle nostre discipline e di trasmettere queste novità agli aspiranti psicologi che dovevamo formare. Ma un aspetto ulteriore ci accomunava, ed era oggetto di lunghe discussioni nelle serate siciliane: la volontà di studiare, praticare, e insegnare, una psicologia utile alla società. E questa volontà ed impegno continuarono anche quando le nostre strade si divisero, tornando ciascuno alla propria sede di provenienza. Continuammo a sentirci, e ad incontrarci periodicamente, e Paola mi raccontava quanto riusciva a realizzare col suo impegno scientifico e applicativo. Ma di questo impegno viene detto in dettaglio nel ricordo pubblicato. Aggiungo il rimpianto per una persona positiva, attiva, vivace: una amica indimenticabile.
S.D.
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