Ci ha lasciato improvvisamente Domenico Parisi, ricercatore (in pensione ma sempre attivo fino a pochi giorni fa) nell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, tra i promotori del Laboratorio di Robotica e Vita Artificiale. 
 
Laureato in Filosofia teoretica all’Università di Roma, dal 1965 ricercatore all’Istituto di Psicologia del CNR a Roma, di cui fu direttore dal 1987 al 1995. Alla fine degli anni ’60 ha svolto lavori di ricerca alla Harvard University e al Massachusetts Institute of Technology. Dal 1972 al 1986 ha insegnato Psicolinguistica nell’Università di Roma, poi Scienze Cognitive presso l’Università di Siena, poi ancora Storia della psicologia nell’Università dell’Aquila.
 
Noto ed apprezzato a livello internazionale per i suoi originali studi sulla simulazione di comportamenti individuali e sociali attraverso reti neurali, algoritmi genetici e modelli di vita artificiale, ha anche offerto importanti riflessioni  sulle applicazioni educative e sociali della tecnologia e sull’impatto che essa ha avuto sulla cultura contemporanea.
 
I suoi “Otto punti sulla comunicazione della scienza” scritti vent’anni fa sono ancor oggi attualissimi.
 
Voglio ricordarlo con una sua citazione, che presento ogni anno a lezione ai miei studenti: “Il comportamento e la vita mentale non possono essere ‘ridotte’ alle cellule nervose, alle componenti del corpo e ai geni, in quanto il comportamento e la vita mentale sono proprietà emergenti di sistemi complessi di cui le cellule nervose, le singole parti del corpo e i geni sono le componenti.” Questo scriveva nel 1991, anticipando una visione moderna e non riduzionista dei sistemi complessi, e dichiarando aperta la difficile sfida di prevedere o dedurre le caratteristiche della vita mentale conoscendone le componenti e le loro interazioni, pur consapevoli della sua complessità.
 
Proseguiremo a raccogliere questa sfida anche in suo nome e in sua memoria.
 
S.D.