Il 22 luglio è deceduta dopo lunga malattia la collega Rita Ciceri. Un ricordo di Alessandro Antonietti.
 
 
Rita Ciceri era professoressa di psicologia generale della Facoltà di Psicologia e coordinatrice del corso di laurea magistrale in Psicologia per il benessere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
È stata allieva del prof. Anolli con il quale aveva avviato, a partire dalla propria tesi di laurea, lo studio degli aspetti psicologici, soprattutto quelli emotivi, della voce umana, un tema che era stato tra quelli cui Padre Gemelli aveva dedicato le sue ultime ricerche. L’interesse per questo argomento l’ha accompagnata per tutta la propria attività scientifica, che si era progressivamente estesa a considerare vari aspetti delle emozioni e della comunicazione, indagati con sofisticate tecniche che hanno costituito il cuore delle competenze del Laboratorio di Psicologia della Comunicazione da lei diretto.
Attenta alle implicazioni della ricerca per il miglioramento della qualità della vita, si era occupata delle dimensioni psicologiche del benessere e delle modalità di intervento che lo possono favorire, con una focalizzazione sulle caratteristiche dell’ambiente e degli artefatti.
Negli anni più recenti aveva promosso presso l’Università Cattolica lo sviluppo della psicologia del traffico, istituendo un’unità di ricerca e un servizio di assessment unici in Italia tramite i quali aveva intessuto un’ampia rete di rapporti, anche internazionali, sia per la ricerca che per le sue applicazioni.
I colleghi la ricordano, oltre che per le sue competenze scientifiche, per il grande entusiasmo con cui si impegnava nelle iniziative che progettava e che trasmetteva a coloro con cui collaborava e per la generosità sempre mostrata tanto nell’attività professionale quanto nei rapporti umani.
Due ulteriori aspetti che hanno caratterizzato il suo lavoro sono stati la voglia di condividere i risultati dell’attività di ricerca anche con il mondo extra-accademico, con uno slancio significativo verso la divulgazione, e l’attenzione a far crescere la professione di psicologo, ampliandone i campi di applicazione e mantenendo sempre alto il livello della professionalità, con la costante preoccupazione per il futuro professionale delle giovani generazioni.